Progetto Riskemia: La continuità ospedale-territorio nella gestione del rischio associato alla cardiopatia ischemica

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La cronicità oggigiorno rappresenta una delle sfide prioritarie per i Servizi Sanitari Regionali. Alla luce del nuovo Piano Nazionale della cronicità risulta chiaro che la governance farmaceutica abbia come mission quella di garantire al paziente un percorso di cura appropriato implementando, tra l’altro, l’aderenza alle terapie farmacologiche. Questa condizione risponde ad una scala di valutazione multidimensionale e poli specialistica che, oltre al paziente, coinvolge spesso la sua dimensione domestica e familiare nonché il suo ambito lavorativo.

La domanda di salute del paziente con cardiopatia ischemica, si esprime sempre più chiaramente in ambito territoriale, nei servizi distrettuali e ormai sempre meno spesso nella dimensione ospedaliera. La crescente introduzione di nuove potenzialità terapeutiche per la gestione della cronicità, se correlata all’attuale situazione demografica ed epidemiologica, suggerisce una rimodulazione dell’offerta sanitaria che richiede integrazioni di servizi con un primario gestore del processo: lo Specialista Ambulatoriale. Il progetto pilota oggetto della discussione riguarda il ruolo di questi professionisti in ambito cardiologico, che potrebbero e dovrebbero partecipare attivamente, quale parte integrante ai servizi, per contribuire
a garantire tutte le prestazioni che sono previste per ciascun area di bisogno; questo al fine di garantire l’accompagnamento del paziente con cardiopatia ischemica lungo tutta l’evoluzione della patologia e
della condizione di bisogno assistenziale. Si intende definire un sistema di azioni di promozione della salute e di prevenzione, attraverso interventi
volti a garantire un invecchiamento attivo con la finalità di conseguire un più elevato livello di salute raggiungibile, ponendo le popolazioni e gli individui al centro delle azioni.

Il progetto ha accolto inoltre, le disposizioni emanate dalla Regione Campania in tema di gestione delle liste di attesa (DCA 34 del 8 agosto 2017), contribuendo a razionalizzare l’accesso dei pazienti presso le strutture ospedaliere. Infatti, ad oggi, il paziente con cardiopatia ischemica, è costretto a recarsi in ospedale non per una prestazione che attiene alla sua condizione di paziente cronico, né per avvalersi di una prestazione di emergenza, ma semplicemente per vedersi riconosciuto l’atto prescrittivo o del rinnovo di prescrizione, sottraendo risorsa tempo all’attività assistenziale del medico.

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